Sfruttamento, discriminazioni e ogni genere di abuso nei luoghi di lavoro fanno LEGA col periodo più buio della storia che conobbe fine grazie alla Resistenza Partigiana, al coraggio di giovani donne e uomini che hanno combattuto per liberarci dalla barbarie nazifascista anche pagando un prezzo altissimo con la perdita di numerose vite umane.
È necessario, dunque, combattere in ogni circostanza e in ogni dove l'arroganza dei nostalgici di quel passato. Così come è urgente ancor di più oggi mobilitarsi contro l'attuale governo e i suoi pericolosi alleati che usano il potere con estrema ferocia nei confronti delle masse popolari, dei meno abbienti e della classe lavoratrice in modo particolare, per impedirne ogni forma di dissenso, rivendicazione ed emancipazione.
Il tutto si sviluppa giorno dopo giorno all'interno dell'attuale sistema socio-economico, dove cinicamente viene consacrata la logica del mercato strettamente legata al profitto anche attraverso la produzione delle armi. Senza il minimo scrupolo si fanno affari ad agni costo, seppur in presenza di stermini e genocidi.
Solo imperialismo, capitalismo e nazionalismo sono nella realtà dei fatti portatori di gigantesche catastrofi per la maggioranza dell'umanità e per altre forme di vita sull'intero “globo terracqueo”, non essendoci la minima tolleranza verso chi o ciò che disturba la raccapricciante visione del mondo di quanti ideologicamente ne sono fautori, difensori e manovratori.
Prenderne atto è già un passo avanti poiché non è assolutamente accettabile un tale scenario. Bisogna dire basta alla tracotanza dei potenti, dei governi e dei padroni. E per dire NO a tutto questo non c'è altra strada da percorrere se non quella dell'unità: "Proletari di tutto il mondo unitevi".
Per un'altra società possibile che porti sempre alto il valore di quella lotta e di quel sacrificio che 80 anni fa è stato possibile tramutare in una importantissima e grandiosa pagina di storia.
VIVA IL PRIMO MAGGIO INTERNAZIONALISTA