Ogni processo di privatizzazione è in modo sistematico un mero esercizio di privazione ai danni della collettività.
Cioè una sottrazione indebita di tutti quei beni e servizi a incontestabile beneficio della popolazione tutta.
Ogni processo di privatizzazione è in modo sistematico un mero esercizio di privazione ai danni della collettività.
Cioè una sottrazione indebita di tutti quei beni e servizi a incontestabile beneficio della popolazione tutta.
Non vi crediamo.
Perché non avete mai raccontato la verità.
Perché siete sempre stati voce dell’azienda e mai voce dei lavoratori.
Non vi crediamo, semplicemente, perché non avete mai avuto il coraggio della trasparenza.
Pubblicate i verbali, piuttosto. Tutti. Uno ad uno. Assemblea per assemblea.
Cosicché chi ha partecipato, chi ha votato, possa averne riscontro.
Talmente vergognoso che perfino chi lo ha firmato ne prende le distanze proponendo un referendum tra i lavoratori, una operazione per pulirsi la faccia, e riconoscendo evidentemente che lo strumento finora adoperato del voto alle assemblee non fosse altrettanto democratico, così come abbiamo sempre sostenuto, ma facendo comunque finta di ignorare che i deputati al conteggio delle eventuali schede elettorali saranno gli stessi che hanno sempre contato le alzate di mano nelle assemblee.
RETE CORRIERE: ENNESIMO COLPO ESTIVO
FIRMATA LA DECIMA RIORGANIZZAZIONE DEL RECAPITO.
A febbraio di quest'anno, in un surplus di finzione democratica, le sei sorelle firmatutto (cgil-cisl-uil-failp-consal-ugl) presentavano alle assemblee dei lavoratori la loro ipotesi di piattaforma per il rinnovo di contratto dove nella parte normativa, all'articolo 29, aprivano ad una, seppur assai generica, sperimentazione della riduzione dell'orario di lavoro.
NO ALLA PRIVATIZZAZIONE.
NO ALL'AZIONARIATO DIFFUSO AI DIPENDENTI.
MORTI DEL LAVORO =
TRAGEDIA INFINITA =
SISTEMA DI SFRUTTAMENTO/PROFITTO
Non abbiamo finito di denunciare e manifestare contro il sistema di Appalti/subAppalti che ha causato le morti dei lavoratori di Brandizzo/FS e Esselunga/FI, che eccoti la strage di Suviana/Enel. Un rosario di lutti inarrestabile, fin quando non si metterà fine al sistema di "gare al massimo ribasso e annessa catena di appalti/subappalti".
SCIOPERO 21 MARZO 2024: UN PRIMO PASSO
LA MOBILITAZIONE CONTINUA
Siamo fermamente convinti e determinati nel portare avanti questa fondamentale battaglia, a maggior ragione dopo l'ultimo sciopero contro la privatizzazione, contro il precariato e per un contratto dignitoso.
Che ne sanno i governi che denazionalizzano, che ne sanno gli amministratori delegati, che ne sanno i tanti manager, cosa ne sanno gli azionisti quando intascano i dividendi, cosa ne sanno quei sindacati che ci parlano di azionariato ai dipendenti.
Cosa ne sanno di discussioni, di dibattiti, di sintesi, di levatacce alle quattro di mattina, di stampe domestiche e di volantini distribuiti, cosa ne sanno quelli che hanno provato a boicottare lo sciopero di ieri, come boicottano da sempre le nostre azioni. Cosa ne sanno di “partecipazione dei lavoratori” se ne parlano in termini di azionariato pur dicendosi ipocritamente contrari alla privatizzazione di poste.
Cosa ne sanno, loro, di quanta partecipazione siamo capaci noi. Di quanta democrazia dal basso esprimiamo.
Cosa ne sanno di quante idee abbiamo, di quanta competenza possediamo.
Noi lavoratrici e lavoratori ne sappiamo certamente più di tutti loro messi assieme.
Ieri il nostro dibattito pubblico non ha avuto un attimo di sosta, abbiamo riempito lo spazio fisico e politico dello sciopero con tre ore ininterrotte di confronto con decine di interventi: precari, lavoratrici, lavoratori, pensionati, avvocati, parlamentari, consumatori, giuristi, società civile, cittadini.
Tutti indipendentemente da appartenenze politiche e sindacali.
Ieri a Milano e a Roma eravamo la parte più bella di questa azienda e di questo paese,
eravamo bellissimi come il Pantheon pieno di sole e di colleghi,
eravamo bellissimi come tutta la nostra rabbia e tutta la nostra allegria.
Cobas poste è un organismo sindacale di base composto esclusivamente da Lavoratrici e Lavoratori che attraverso l'autorganizzazione mettono in atto la contrarietà alle politiche aziendali tese all'esclusivo profitto per manager ed azionisti. Rivendicando il servizio offerto come bene necessario per la collettività esercitano una molteplicità di azioni ad autosalvaguardia dell'operato e della integrità di chi lavora ogni giorno.
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