- Quando il contratto prevede 36 ore di lavoro settimanali, ma ti chiedono di svolgerne 36 più quasi 20 di straordinario, inclusi sabato e qualche domenica ("il ricorso al lavoro straordinario deve avere carattere eccezionale", recita il contratto).
- Quando ti fanno iniziare alle 4:30 per le lavorazioni interne di smistamentoe successivamente ti fanno anche uscire per la consegna di posta e raccomandate.
- Quando questo orario viene richiesto per settimane consecutive.
A nostro avviso, le condizioni per mettere a rischio il tuo benessere, o persino la tua salute, ci sono tutte.
Questo accade in Poste, nei confronti dei lavoratori con contratto di lavoro a tempo determinato, ed è una situazione che si protrae da molto tempo. Continuando a esercitare una pressione simile, non sorprende che un giovane collega si sia sentito male e sia stato portato d'urgenza all'ospedale, mentre lavorava di "domenica".
Da quando è partita la riorganizzazione delle lavorazioni interne, si sostiene che il personale interno non sia più necessario. Infatti, chi potrebbe occuparsene viene trasferito a Fiumicino, mentre ogni settimana un numero crescente di portalettere è impiegato in orari anticipati per svolgere lo smistamento del prodotto destinato a Viterbo e all'intera provincia.
Si è iniziato con le linee mercato, i contratti a tempo determinato (CTD) e le scorte, per arrivare persino a coinvolgere portalettere di altri centri della provincia.
È indispensabile fermare questi accordi farlocchi, conclusi unicamente per ridurre il personale, che poi sfruttano i lavoratori con meno diritti, impossibilitati a esprimere il proprio dissenso per non compromettere la possibilità di una riconferma ogni tre mesi.
Verificheremo in tutte le sedi e continueremo a denunciare questi comportamenti e questa gestione insensibile e potenzialmente pericolosa dei lavoratori.