Non vi crediamo.
Perché non avete mai raccontato la verità.
Perché siete sempre stati voce dell’azienda e mai voce dei lavoratori.
Non vi crediamo, semplicemente, perché non avete mai avuto il coraggio della trasparenza.
Pubblicate i verbali, piuttosto. Tutti. Uno ad uno. Assemblea per assemblea.
Cosicché chi ha partecipato, chi ha votato, possa averne riscontro.
Il vostro ostentato 80% noi non lo riconosciamo.
L’arroganza dei vostri dati oggettivi è la spocchia di chi gestisce un potere concesso dall’azienda in cambio della fedeltà che gli dimostrate giorno dopo giorno, accordo dopo accordo, contratto dopo contratto pesando sulle spalle delle migliaia di famiglie di chi in questa azienda ci lavora.
Barattando i nostri stenti e le nostre fatiche per i vostri miserevoli baracconi e la loro autoperpetuazione in chiave aziendalista: il sindacato SpA. Che come in tutte le aziende chi lo incarna, assieme a manager e azionisti, vive sulle fatiche degli altri. Sulle miserie di chi lavora, di chi conosce bene le difficoltà in termini economici per arrivare alla fine del mese.
Un gioco di sottrazione ai postali che vi permette di continuare ad esercitare i vostri privilegi.
Siete tutt'altro che uomini liberi.
Siete legati a catene che saldate un po' di più ogni singolo giorno.
Non abbiamo mai creduto alla vostra democrazia di facciata, buona soltanto a legittimare i vostri comodi, i vostri privilegi, la vostra complicità.
Con la vostra democrazia farlocca assieme a tutti gli altri soggetti che attingono a piene mani dalle nostre sofferenze quotidiane ci aumentate la fatica, i carichi, le responsabilità, la flessibilizzazione del lavoro, la scientifizzazione delle risorse, riducete il nostro potere d'acquisto, ci togliete diritti acquisiti. E lo fate cercando di convincerci che siamo noi lavoratori a volerlo.
In tante assemblee e tanti tasti battuti per i vostri comunicati di propaganda nessuno ha spiegato ai postali come sarebbero stati contati i voti delle assemblee separate. Quali sarebbero stati i criteri di raccolta dei dati e come questi avrebbero interagito con i dati raccolti da altri soggetti. Non lo avete fatto prima, non lo avete fatto durante le assemblee e non lo avete fatto dopo. Solo numeri sputati e riferiti all’azienda, non a chi ha votato: perché è sempre più evidente che siete rappresentanti dell’azienda al cospetto dei lavoratori, e non rappresentanti dei lavoratori al cospetto dell’azienda. Una sorta di doppio gioco mentre buttate giù numeri finti, fasulli come le cariche che ricoprite.
Non siete sindacalisti, siete facilitatori, incubatori di clientele per oliare il sistema che dovreste combattere.
Non è vero?
Smentiteci:
Fateci vedere i verbali, allora.
Non la raccolta dei dati ma i verbali, territorio per territorio, voto per voto, firma per firma.
L'unico dato certo è che per la prima volta vi trovate ad affrontare una così importante, numerosa e combattiva contrarietà ai vostri disegni e la vostra reazione è stata quella della mistificazione, della minimizzazione e della negazione. Però, che lo vogliate o meno, dovrete fare i conti con questa nuova e forte presa di coscienza dei lavoratori che sta ormai assumendo proporzioni importanti e significative a fronte della vostra ipocrisia e, a dir poco, del vostro discutibile operato. E per di più, con l'aggravante di aver distorto momentaneamente la volontà di coloro che solo a chiacchiere vi impegnate a rappresentare.
Il popolo postale sta prendendo coscienza. E chi prende coscienza non può più far finta di niente
NOI NON VI ABBIAMO MAI CREDUTO
MA ADESSO NON VI CREDE PIÙ NESSUNO
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