Morte di un collega al CS di Fiumicino.

Morte di un collega al CS di Fiumicino

Ancora una volta ci troviamo a compiangere la morte di un collega, deceduto mentre prestava servizio la notte del 7 gennaio.

Nell'esprimere innanzitutto il nostro dolore e le nostre condoglianze precisiamo che il decesso non è dovuto ad un incidente di lavoro ma ad un malore a cui nulla hanno potuto i sanitari giunti sul posto di lavoro, il C.S. Fiumicino, dopo essere stati chiamati dai preposti.

Quindi è sembrato inevitabile. Ma è veramente così?

Certamente, per il numero di lavoratori in turno, non è obbligatorio che ci sia il presidio medico aperto di notte né la presenza di un defibrillatore (DAE), tra l'altro presente ma, inspiegabilmente, chiuso a chiave nella stanza medica e di conseguenza inutilizzabile. E comunque senza la presenza di un addetto alla sicurezza o all'emergenza o un preposto formato per poterlo utilizzare.

Non ci sarà l'obbligo legislativo di tenere aperto il presidio medico di notte e/o di avere un defibrillatore a disposizione ma ci chiediamo se per un'azienda che, almeno a parole sbandiera come priorità il rispetto e la tutela dei propri dipendenti, non ci sia il dovere responsabile di tutelare la salute di chi lavora facendo sì che la proprietà goda dei cospicui profitti generati, mantenendo presidi medici e personale addetto e formato al primo soccorso aperti e presenti durante ogni turno lavorativo.

Chiediamo con forza che l'azienda provveda al più presto a sopperire alla carenza di strumenti (dispositivi), formazione e provvedimenti indispensabili per la tutela e il rispetto dei propri dipendenti.

E la salute e la sicurezza dipendono anche dallo svolgimento di carichi di lavoro sostenibili e dal riconoscimento di un salario degno, che possa essere sufficiente alle reali necessità di lavoratrici e lavoratori, senza che per ottenerlo questi si sentano costretti a straordinari, continui turni di notte, doppio lavoro e quant'altro.

Informazioni

Cobas poste è un organismo sindacale di base composto esclusivamente da Lavoratrici e Lavoratori che attraverso l'autorganizzazione mettono in atto la contrarietà alle politiche aziendali tese all'esclusivo profitto per manager ed azionisti. Rivendicando il servizio offerto come bene necessario per la collettività esercitano una molteplicità di azioni ad autosalvaguardia dell'operato e della integrità di chi lavora ogni giorno.  

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