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MOTIVAZIONI
CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE

PRIVATIZZAZIONE Come tutti ormai saprete il governo si appresta ad avviare una ulteriore tranche di privatizzazione dei “gioielli di famiglia” ad iniziare da Poste. Sono di poco tempo fa, era il 23 gennaio 2018, le parole della Meloni: “ ..diciamo no alla svendita di poste Italiane e ci batteremo con tutte le nostre forze …quando andremo al governo manterremo Poste Italiane in mano pubblica”. Ed oggi nonostante i 250 milioni di euro di dividendi del 2022 versati da poste al MEF per la sua quota azionaria del 29,6%, si vuole privatizzare parte o tutta la quota del MEF.

Quello che l’ulteriore privatizzazione comporterà, lo sappiamo, avendone vissuto in prima persona le conseguenze già della prima tranche: tagli di personale, aumento dei carichi di lavoro, della flessibilità e dello sfruttamento, minore sicurezza per i lavoratori e minor tutela per gli investimenti e i risparmi dell’utenza. Tutto questo solo per il profitto, per i dividendi degli azionisti e per i lauti stipendi dei manager, mentre noi vediamo ricambiato il nostro sudore con salari sempre più miseri, da fame, lontanissimi da un reale recupero inflattivo e con un servizio erogato all’utenza (in tutti i settori) sempre più carente, costoso, a singhiozzo, che ha perduto ogni natura pubblica.

Tutto questo mentre i sindacati concertativi fanno finta di opporsi alla privatizzazione, chiamando i lavoratori alla “guerra santa“  per poi proporre l’azionariato dei dipendenti legando difatti i destini salariali e rivendicativi, di quest’ultimi, all’andamento in borsa dell’azienda, nella speranza di poter anche “rappresentare” i lavoratori al tavolo degli azionisti. Come fanno a dire di lottare contro la privatizzazione quando la ripropongono con l’azionariato dei dipendenti, e quando continuano a riproporci sistemi di welfare aziendale (fondo sanitario, fondo pensione) che è l’antitesi del servizio pubblico? Come fanno a dirsi contrari quando hanno nel ’97 proclamato uno sciopero per accelerare il passaggio in S.p.A. e la privatizzazione esistente l’hanno voluta e sostenuta?

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Informazioni

Cobas poste è un organismo sindacale di base composto esclusivamente da Lavoratrici e Lavoratori che attraverso l'autorganizzazione mettono in atto la contrarietà alle politiche aziendali tese all'esclusivo profitto per manager ed azionisti. Rivendicando il servizio offerto come bene necessario per la collettività esercitano una molteplicità di azioni ad autosalvaguardia dell'operato e della integrità di chi lavora ogni giorno.  

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