Non abbiamo mai avuto dubbi sulla natura delle rare assemblee indette da questi sindacati firmacontratti e firmaccordi.
Non abbiamo mai creduto alla loro finta democrazia.
A Salerno nella riunione mista, telematica e in presenza, di ieri 25 gennaio, a pochi giorni dal carnevale, sulla piattaforma di rinnovo contrattuale da loro presentata è accaduto che la incapacità organizzativa di sei sigle ha avuto il sopravvento sulla buona riuscita della farsa che mettono sistematicamente in atto.
Non sono stati neanche capaci di fingere la partecipazione che vanno proclamando per legittimare i propri interessi di bottega.
Dopo aver interrotto l'assemblea avendone annunciato addirittura la sospensione, dopo aver battibeccato tra di loro al netto della unità, compattezza e coesione degli intenti preannunciati nella introduzione, hanno lasciato un quarto d’ora di spazio per gli interventi dei lavoratori.
Chi ha preso parola è stato interrotto sistematicamente in maniera palese e con la chiusura dei microfoni.
Ai prenotati venivano abbassate le manine telematiche.
Al momento del voto, dopo aver fornito due modalità differenti di espressione, alla richiesta di chiarimento da parte dei partecipanti non hanno mai risposto e i pochi minuti restanti prima della chiusura del collegamento, senza manco un saluto, sono trascorsi nel silenzio totale dei cosiddetti rappresentanti dei lavoratori, sindacalisti da strapazzo, e nel completo stupore e disgusto dei presenti che di fatto sono stati privati della espressione del voto.
Cosa avranno mai verbalizzato e trasmesso ai loro vertici nazionali?
La loro è una democrazia di facciata, una maschera dietro la quale celare la propria vera natura. Sono giovani intraprendenti e vecchi volponi disinteressati al confronto, disprezzanti delle opinioni dei lavoratori. Esprimono solo la presunzione di una rappresentanza.
Ma esattamente cosa rappresentano se non ascoltano chi lavora? noi lo diciamo da sempre che questi soggetti si muovono, si sbracciano, sgrammaticano, spengono microfoni solo in rappresentanza degli interessi propri e dei loro sindacati-azienda.
Quelli, per intenderci, che senza alcuna credibilità da un lato fanno finta di fare il pugno forte contro la privatizzazione e dall'altra ci propongono l'azionariato ai dipendenti per intrufolarsi in quegli apparati (cda e assemblee degli azionisti) che sono espressione della privatizzazione in azienda, in nome della presunta rappresentatività degli stessi lavoratori che ormai di consuetudine vengono traditi e pure silenziati quando esprimono disappunto e contrarietà riguardo al loro operato a senso unico. I lavoratori servono solo per le deleghe, per fare cassa, per accumulare permessi.
A Salerno non avrebbero fatto comunque una bella figura ma con un finale così strutturato hanno perso la faccia. La maschera, però, gli resta attaccata al volto.
Perché fidarsi ancora di gente così, di
dis-organizzazioni che nulla hanno a che vedere con la difesa dei nostri diritti e la tutela dei nostri interessi?
Facciamoli sparire, come sono spariti ieri, dietro una manciata di coriandoli.