a proposito dello sciopero del 17 novembre 2023 cgil uil cosa ne pensiamo noi cobas

a proposito dello sciopero.

Abbiamo volutamente lasciato ai lavoratori la scelta se aderire o meno allo sciopero indetto da Cgil e Uil nel tentativo di sollecitare i lavoratori ad una riflessione personale viste le diverse prese di posizione anche di alcune realtà sindacali di base tentando di non assumerne una di netta contrarietà che forse sarebbe stata non compresa e tacciata strumentalmente come estremista ma ora a bocce ferme crediamo, a scanso di equivoci, di spiegare le ragioni della nostra contrarietà all'iniziativa indetta da sigle sindacali che non ci appartengono, lontane anni luce dalle nostre istanze e da quelle dei lavoratori.


OBBEDISCO ! La resa di CGIL-UIL nello scontro con il governo Meloni-Salvini è stata ignobile quanto scontata: non potevano infrangere le stesse regole di cui sono stati complici in funzione anti sindacati conflittuali !!! Anche la conferenza stampa Cgil-Uil di replica a Salvini è stata una messinscena, una pantomima, mentre è del tutto evidente l'autogol su tutta la linea.
Cornuti e mazziati . Una lezione che speriamo possa servire ai tanti lavoratori che ancora seguono questi postulanti; e nonostante le tante batoste sofferte a causa loro, sia nel rinnovo di contratti bidone, sia nelle moltiplicate precarietà e povertà, che nelle mancate risposte al carovita e alle bollette, nell'assenza di sostegno a sanità-pensioni e nella perseveranza della truffa dei Fondi Privati Sanità-Pensioni di cui sono coogestori.
Quanto allo smarcarsi della Cisl niente di nuovo, da sempre è accodata al carro governativo.

ATTENZIONE: Cgil-Uil vogliono far passare il loro agire perdente per "sconfitta dei lavoratori"(?!).
IL DIRITTO DI SCIOPERO E' SOTTO ATTACCO DA SEMPRE.

Soprattutto da quando è stata istituita la Commissione di Garanzia sullo Sciopero nei Servizi Pubblici Essenziali (CGSSE) con la Legge 146 del 12/6/1990(art.12 e successive modifiche limitanti ed estensive). Di questo attacco ne sono responsabili i governi di centrosinistra e centrodestra, i loro partiti di riferimento, i sindacati in particolare Cgil-Cisl-Uil+UGL e OO.SS gialle.
E' stata proprio l'insorgenza COBAS da fine anni '80 in poi, con il grande seguito di lotte-scioperi in tutte le categorie, a far correre ai ripari governi-padroni-sindacati con l'introduzione della repressione antisindacale, le famigerate "precettazioni e le salatissime multe" ai singoli lavoratori e alle OO.SS promuoventi che disobbedivano ai diktat della Commissione.
La Confederazione Cobas e le altre OO.SS. di base si sono sempre opposti a ogni limitazione, mantenendo vivo e operativo il diritto a scioperare.
I Cobas, discendenti dello storico movimento mondiale dei lavoratori che nell'800 conquistò il diritto di sciopero, facendolo poi diventare, con la Repubblica, nata dalla Resistenza, Diritto Costituzionale, e del movimento egualitario degli anni '70 fino a quello del XXI secolo "di un altro mondo possibile", intende mantenere ben saldo questo patrimonio per consegnarlo arricchito alle future generazioni di emancipatori. In ciò, ritenendo lo sciopero una "arma potente" in mano ai lavoratori e alle classi meno abbienti, ne va fatto il giusto utilizzo all'insegna della massima convergenza-unità d'azione per ottenere risultati tangibili, rispetto democratico, ripudio della guerra.
Da qui la critica Cobas, sia degli scioperi generali agitati in via strumentale dai sindacati concertativi in funzione dell'esclusivo monopolio della rappresentanza e contrattazione, sia dei pluri-scioperi generali indetti dalle OO.SS. di base "certificanti l'esistenza in vita di chi li promuove": lo Sciopero Generale, in quanto "politico e universale", deve puntare al massimo del consenso e della comprensione, utili per consolidare diritti e rinnovare la società.

Informazioni

Cobas poste è un organismo sindacale di base composto esclusivamente da Lavoratrici e Lavoratori che attraverso l'autorganizzazione mettono in atto la contrarietà alle politiche aziendali tese all'esclusivo profitto per manager ed azionisti. Rivendicando il servizio offerto come bene necessario per la collettività esercitano una molteplicità di azioni ad autosalvaguardia dell'operato e della integrità di chi lavora ogni giorno.  

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