Nei lavori gravosi, introdotti con la legge di bilancio 2017 non è compreso il lavoro del portalettere
Quello del portalettere invece è un lavoro pericoloso e usurante, riconosciuto già nel 2009 dall’ISPELS
(Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro), dalla ASL e dall’Università di Torino, che
attraverso studi precisi e concreti hanno dimostrato che il postino ha un’aspettativa di vita inferiore di 4
anni rispetto ad altri lavori.
Fare il postino è un lavoro che USURA! Un lavoro che i portalettere svolgono tutto l’anno, in ogni
condizione climatica e lo fanno principalmente usando dei motomezzi carichi all’inverosimile. Sono
numerose le patologie più diffuse, vere e proprie malattie professionali, a cui è soggetta questa categoria
di lavoratori a partire dalle ernie e protusioni della colonna vertebrale, inguinali e cervicali -artrosi,
patologie agli arti inferiori e superiori- abbassamento della vista, - disturbi respiratori dovute
all’inalazione continua dei gas di scarico, - ansia, stress e disturbi psichici.
A rimetterci sono sempre i lavoratori che vedono esporsi sempre più a rischio incidenti ed infortuni sul
lavoro ed anche la corte dei conti ha rilevato un sostanziale aumento di infortuni e nelle analisi di ogni
anno viene evidenziato come questi infortuni gravino pesantemente sulle tasche dello stato.
Considerando inoltre le diffuse carenze strutturali in tutto il territorio italiano poste usa la strategia
dell’assegnazione di posti fuori sede per rendere i lavoratori sempre piú vulnerabili e tenerli sotto scacco,
sottoporli a ritmi infami e sconvolgendone la vita privata. sappiamo benissimo che il recapito è il settore
di poste più colpito, ma questo non significa non evidenziare un aspetto a nostro avviso importante: i
lavoratori sono portati, troppo spesso, ad attribuire alla fatalità, al rischio del lavoro su strada ma
dobbiamo invertire questo modo di impostare il ragionamento e qundi respingere tutte le pressioni
aziendali sempre più insistenti e continue, la frenetica rincorsa alle “esigenze produttive” che producono
ansia, disattenzione ecc..
non esiste nessun prodotto postale che valga la vita
detto questo vogliamo dire che è assolutamente indecente “l’indennità portalettere” di 0,58 euro (non è
carità, è un’offesa) e nessuna cifra puó compensare le morti sul lavoro. si deve lavorare in sicurezza e
a ritmi sostenibili come del resto è paradossale che quanto avviene come in tantissimi casi, sia
classificato come incidente stradale quando in realtà è l’ennesimo lavoratore morto sul lavoro che va a
far crescere il numero di “morti bianche” (un virus questo destinato a non scomparire, anzi). Già da
diverso tempo denunciamo il peggioramento delle condizioni di lavoro e di servizio dovuti ai tagli
occupazionali, abuso del lavoro precario e aumento smisurato della flessibilità che sono tutte
conseguenze di un processo di privatizzazione che vede a poco a poco sottrarre ai cittadini un altro
pezzo di stato sociale.
SOSTENIAMO LA LOTTA
DEL COMITATO POSTINI USURATI ED INVITIAMO I LAVORATORI
A PARTECIPARE AL PRESIDIO CHE SI SVOLGERA’
GIOVEDI’ 22 OTTOBRE
A PIAZZA MONTECITORIO A ROMA DALLE ORE 15.00 IN POI
PER RIVENDICARE IL RICONOSCIMENTO
DEL LAVORO USURANTE